Il vuoto legislativo che non tutela le donne vittime di tentato femminicidio – Avv. Concetta Sannino

Il vuoto legislativo che non tutela le donne vittime di tentato femminicidio

Ancora oggi la legge italiana presenta un grave vuoto legislativo che impedisce ad una parte delle vittime di violenza di beneficiare del sostegno economico offerto dallo Stato, grazie all’istituto del gratuito patrocinio.

Le vittime di violenza come lo stalking, i maltrattamenti in famiglia, il femminicidio o gli abusi sessuali possono beneficiare del sostegno economico dello Stato per il pagamento delle spese legali, ma non in tutti i casi.

Il vuoto legislativo è poco evidente ma determinante per chi si trova in prima persona ad essere la vittima.

Se la vittima di un tentato femminicidio si salva, lo Stato non offrirà alcun sostegno economico per le spese legali: infatti, tutte le spese dovranno essere sostenute dalla vittima.

Milva Facchetti, presidente dell’associazione “Casa delle Donne” di Treviglio (BG) e l’avvocatessa Concetta Sannino, insieme all’associazione tutta, hanno organizzato una petizione online per richiedere che questo vuoto legislativo venga colmato attraverso una modifica del codice rosso.

Per sostenere e contribuire a questa lotta insieme all’associazione “Casa delle Donne” di Treviglio è possibile firmare la petizione qui:.

Non esistono vittime di serie A e vittime di serie B: tutte meritano il supporto dello Stato in egual misura. Sentirsi tutelate e sostenute dallo Stato è un diritto che tutte le vittime di violenza devono avere.

L’associazione “Casa delle Donne” di Treviglio dal 2010 offre supporto e consulenza sia in ambito psicologico che in ambito legale a tutte le donne vittime di violenze.

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