Chi sopravvive a un tentato femminicidio non può accedere al gratuito patrocinio
P. è stata picchiata, torturata, le sono stati strappati i capelli.
Lui ha tentato di soffocarla e l’ha accoltellata alla gola.
Si è salvata per un caso fortunato.
Ora lui è in carcere ed andrà al processo.
Lei è libera ma non ha la possibilità di pagare un avvocato che l’assista in tribunale.
La legge italiana non contempla il gratuito patrocinio (con il pagamento delle spese legali a carico dello Stato) per chi sopravvive ad un tentativo di femminicidio.
In Italia se vieni maltrattata, sottoposta a stalking, abusata sessualmente o sei vittima di omicidio per mano del tuo compagno, marito o ex, lo Stato si fa carico delle spese legali. Se ti salvi da un tentato femminicidio, l’avvocato te lo paghi tu!
Per le donne che si salvano non c’è tutela.