75190 : UN NUMERO PER LA VITA – Avv. Concetta Sannino

75190 : UN NUMERO PER LA VITA

l 27 gennaio ricorre il “ giorno della Memoria” istituito dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea delle Nazioni Unite del 1 gennaio 2005 per commemorare le vittime dell’Olocausto. Quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Il Consiglio delle Donne di Treviglio quest’anno intende commemorare tale giornata ricordando Liliana Segre, nominata Senatrice a vita della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, superstite dell’Olocausto e testimone vivente dei campi di concentramento nazisti.

Nata a Milano in una famiglia ebraica, Liliana percepisce il dramma delle leggi razziali del 1938, alla sola età di otto anni, quando viene espulsa da scuola . Dopo l’intensificazione della persecuzione degli ebrei italiani, il padre la nascose presso amici ed il 10 dicembre 1943 provò insieme a due cugini a fuggire in Svizzera, a Lugano. Respinta con i parenti dall’autorità Elvetica, il giorno dopo venne arrestata a Selvetta di Viggiù, in provincia di Varese , all’età di tredici anni. Dopo sei giorni di carcere a Varese, fu trasferita a Como e poi a Milano. Qui il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz – Birkenau dove vide uccidere sia il padre che i nonni paterni.

All’arrivo al campo a Liliana venne impresso il numero di matricola 75190, un numero che rimarrà impresso per la vita e con cui riuscirà a superare ben tre selezioni prima di essere liberata dall’armata rossa il giorno 1 maggio 1945. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, ne sopravvissero solo 25!

Vogliamo solo riprendere un commento della stessa Liliana relativo al periodo successivo al suo ritorno quando ricorda di non aver trovato in quegli anni orecchie disposte ad ascoltarla: “ Era molto difficile per ii miei parenti convivere con un animale ferito come ero io: una ragazzina reduce dall’inferno, dalla quale si pretendeva docilità e rassegnazione. Imparai ben presto a tenere per me i miei ricordi tragici e la mia profonda tristezza. Nessuno capiva, ero io che dovevo adeguarmi ad un mondo che voleva dimenticare gli eventi dolorosi appena passati, che voleva ricominciare, avido di divertimenti e spensieratezza.”

Il 5 giugno 2018 durante la discussione per la fiducia al nuovo Governo, la Senatrice Liliana Segre interveniva per la prima volta in Senato ricordando le leggi razziali ed il suo stato di deportata dichiarando la ferma intenzione di opporsi a qualunque legge discriminatoria contro i popoli nomadi e le minoranze e di astenersi dal dare la fiducia al nuovo governo.

Come da bambina, al ritorno da quel campo, anche oggi Liliana Segre non ha trovato molte orecchie disposte ad ascoltarla !

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